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retedue.rsi.ch/home/networks/retedue/laser/2012/09/26/stephane-lambiel.html?selectedImage=786f6110-80cd-4d48-aa85-53d827a90a11#AudioScintille sul ghiaccio
Incontro con Stéphane Lambiel - di Michela Daghini
Transcription.Part 2
Presentatrice:
Quando S.L. danza, con la sua lunga pattinata, velocissimae con i salti elevati, sembra spiccare il volo. Del resto danzare è un pò volare.
S.L. in inglese:
Lo vedo specialmente sul ghiaccio perchè noi siamo fortunati ad avere la velocità quando pattiniamo, cosi come la possibilità di saltare.
C'è un istante quando sei in alto e stai compiendo un salto in cui ti sembra di volare e cerchi di raggiungere il punto in cui (sospiro) sospeso nell'aria e dici (sospiro) stò volando.Ma poi la forza di gravità ti richiama e devi tornare sulla terra.
Questa è l'emozione che provo quando pattino, cerco di raggiungere quell'istante quando sento che qualcosa mi eleva, mi aspira verso l'alto e non vorrei più scendere.
Forse è in fondo una peculiarità dell'arte questa, di ricercare idealmente il punto di levitazione ed i elevazione in cui vorremmo staccarci da terra. (08.24)
Presentatrice:
Le coreografie molto ricercate di S.L. , l'attenzione al gesto si ispirano molto al balletto classico ma esprimono anche qualcosa di teatrale con l'inserimento di elementi non canonici e una forte rivalutazione delle potenzialità espressive drammatiche della danza.
Stéphane In francese:
Penso che il pattinaggio di figura sia tra gli sport più completi perchè comprende esigente tecniche estremamente elevate ed un apporto artistico importante per conquistare il pubblico e la giuria.
Si può attingere molto dal mondo dello spettacolo ed dal belletto. E sono felice di poter lavorare con una persona come la mia coreografa Salomè, che mi ha aiutato la mia prospettiva.
Quando si è giovanissimi magari si è concentrati solo concentrati sulla riuscita di un salto quadruplo e la nostra motivazione è il raggiungimento di un obbiettivo molto concreto, solido. Mentre nell'ambito artistico non c'è più un solo traguardo ma ce ne sono diversi, occorre aprirsi per poter utilizzare e far vibrare, risuonare più corde possibili del tuo corpo e per farlo non puoi mirare un solo punto ma devi estendere il tuo sguardo, ampliare la tua visione ogni giorno di più. E' questo che ho appreso con Salomè.
Ancora oggi a 27 anni mi insegna molto, sempre, sul ghiaccio per il mio sport e nella vita di tutti i giorni perchè ogni realtà può essere vista sotto diverse luci, ogni persona può percepirla in modo differente e nello sport è cosi. C'è un cammino e non c'è un solo obbiettivo perchè il cammino prosegue. (10.56)
Presentatrice:
E la prospettiva artistica di S.L. comprende la creazione dei suoi costumi, noti per essere molto particolari, eleganti e tutti con una storia.
Stéphane In francese:
Io espongo l'idea a chi si occupa dei costumi, solitamente ho tutto chiaro in mente.
Ne discuto parecchio anche con la mia coreografa e si cerca di trovare la soluzione che corrisponda a quel concetto, che più si gli si avvicini.
L'elemento fondamentale per me sono i materiali. Cerco sempre più di utilizzare tessuti nobili, amo la seta e tutto ciò che è naturale. Trovo che sia sempre più -(la presenttrice più chic) - elegante, o almeno ci provo. (11.48)
Adoro la moda, adoro le cose stravaganti ma credo ci sia sempre un equilibrio e se c'è un valore nel lavoro che si stà compiendo e si è onesti con se stessi non si corre il rischio di sbagliare o di essere fuori luogo anche con qualcosa di forte.
Posso fare come esempio la mia performance della zebra che ho portato sul ghiaccio alle Olimpiadi di Torino, un programma che per me ha un significato speciale perchè ha tutta una storia dietro e chi non la conosce o non se ne interessa, vedendo il costume che ho disegnato per danzarla, potrebbe rimanerne scioccato perchè è la rappresentazione di una idea precisa. L'idea di una zebra alata, magica, evocata simbolicamente con questi diversi tessuti accostate alle striature zebrate, un costume molto vivace e colorato, decisamente insolito.
Eppure amo molto la semplicità delle cose essenziali, minimaliste.Dunque, ecco, ogni cosa ha un colore e un gusto che và compreso, conosciuto. Non si può solo dire semplice, stravagante, mi piace o non mi piace ma occorre entrarci, prendersi il tempo per capire, assaporare, apprezzare un lavoro.
Con il balletto credo sia lo stesso, io mi ispiro davvero molto alla danza perchè a volte è difficile trovare le parole per esprimere un concetto, un emozione,uno stato d'animo- ma quando si danza e si utilizza il proprio corpo non si può dissimulare o fingere.
Chi danza non può mentire, non è possibile.
Con le parole posso dire questo è arancione perchè per me è arancione o vorrei che lo fosse
anhce se in realtà è un altro colore, mente quando si balla il corpo si esprire manifestando l'essenza, senza filtri e non ci sono veli. (14.09)
Presentatrice:
La storia della zebra è ben nota a chi segue S.L. e nasce come sempre nelle sue creazioni dalla musica.
Stéphane In francese:
Per prima cosa ho scelto la musica, le 4 stagioni di Vivaldi mi hanno ispirato profondamente.
Poi ho visto Nigel Kennedy suonare quella partitura qui a Zurigo, mi ha letteralmente conquistato e l'ho voluta immediatamente per i Giochi Olimpici percfhè la ritenevo molto forte, cosi mi sono lasciato ispirare.
E continuando ad ascoltare quelle pagine di Vivaldi ho iniziato a sognare immaginando un cavallo al galoppo poi però, mi sembrava, che il cavallo fosse un animale troppo vicino a noi, troppo frequente nel nostro immaginario. Io volevo interpretare una creatura che si avvicinasse al cavallo, ma più esotica e a un stratto ho pensato alla zebra, mi sono detto è un animale molto bello diverso da tutti gli altri, sottovalutato, incompreso perchè non è tanto agile come un cavallo, eppure è magnifico.
Cosi ho cercato di tradurre, trasporre sul ghiaccio questo concetto di essere incompreso attraverso la storia di questa zebra che si è persa sul ghiaccio, è smarrita nella neve e nel freddo e vorrebbe tornare nel suo paese dove fà caldo, dove si sente a suo agio ed improvvisamente scopre di avere le ali e dei superpoteri, che può utilizzarli per volare per ripartire e andare la dove vuole tornare.
ed come dice per me, questo lavoro, ha un grosso significato e mi segue sempre. Ho ancora delle cose che me lo ricordano ovunque, oggetto striati stile zebra, come vedi la custodia del mio cellulare. Ci sono molti fan che si interessano ancora a questa opera e ne sono piuttosto fiero.(16.31)
Presentatrice:
Stéphane, riesce a sentire cosa stà provando il pubblico mentre pattina
Stéphane In francese:
Ogni volta, ogni volta senti l'enrgia del pubblico. Se fai un numero più introspettivo, che esplora le emozioni, in cui c'è molta sensibilità tu senti la gente cercare di cogliere il messaggio di entrare con te in questo viaggio interiore e a volte è un pubblico che vuole batterti il tempo con le mani, che vuole ballare con te e che desidera il coinvolgimento, l'eccitazione. Ci sono dunque energie differenti ogni volta, in ogni luogo,in ogni diverso stadio del ghiaccio e conservo il ricordo di ogni singola esperienza.
Mi ricordo di Verona (riferimeo a 2011), lo spettacolo "Opera on Ice" dove il pubblico e il luogo dove abbiamo pattinato erano semplicemente eccezionali.
Eravamo nell'Arena e potevi sentire che ogni pietra aveva una storia, aveva visto molte cose. Concerti e cantanti leggendari e li potevi sentire, era come se le emozioni del passato prendessero vita, ti pervadessero. E poi adoro pattinare con la musica dal vivo, con l'orchestra che ci accompagnava, una formazione di 100 musicisti con i cantanti lirici.
Tutto questo regalava una dimensione totalemnte incantata, magica. E' stato uno spettacolo che non potrò mai dimenticare e tu percepisci l'energia che si crea. L'energia del luogo e del pubblico, dei musicisti e la tua stessa energia.
Penso che tutti gli atleti fossero tanto fieri e onorati di poter pattinare nell'Arena di Verona, che è stato un momento epico e irripetibile per tutti. Il tempo era sospeso, si era arrestato.
Avrebbe potuto essere il 2011 ma anche un altro secolo, non esisteva più il tempo. Tutto si era trasformato in quell'istante. Il momento presente.
Presentatrice:
- Breve esposizione su Opera on Ice 2012 e i partecipanti -
Stéphane In francese:
Riprrenderò l'esempio di Verona, ma anche di spettacoli come "Art on Ice" in cui la musica dal vivo è sempre qualcosa di aperto. Non è precisa come in un cd in cui conosci esattamente la durata della traccia e sai come suona. Con la musica dal vivo il tempo può variare, la voce del cantante, la sua intonazione può essere sempre leggermente diversa e c'è questo aspetto vivo, vivente della performance che puoi percepire iediatamente e che fà la differenza.
Io mi lascio influenzare molto dall'energia della musica e quando tu hai cento musicisti che suonano l'energia è palpabile.Puoi sentire dove và ogni nota che sale o che scende.
In "Art on ice" ricordo l'esperienza con la celebre cantante Anastasia sul ghiaccio con me. Quando lei cantava ed io pattinavo sulle sue note ho potuto sentire chiaramente una sintonia perfetta. Eravamo in completa armonia, lei aspettava ciò che stavo per fare come io attendevo la sua voce per poterla inseguire.Eravamo spinti nella medesima direzione, si sentiva la magia, l'incantesimo di un incontro che prende forma, dell'istante di congiunzione in cui si crea, in cui qualcosa accade. E sono collaborazioni incredibili, che non puoi costruire, puoi solo aprirti in quel mommento. Essere pronto a ricevere, dare la possibilità a questo incantesimo di arrivare, manifestarsi e pervaderti ma non puoi schiacciare il bottone e dire adesso voglio sentire puoi solo attendere che accada, che questa magia arrivi. E quando arriva di poterla cogliere (22.26)